Ancora una volta in viaggio nell’Alto Casertano alla ricerca di realtà e sapori autentici, nell’area di Piedimonte Matese, annoverata quale cittadina più significativa collocata tra la pianura Campana e il massiccio del Matese, con il suo borgo che ha origini risalenti prima dell’anno 1000. Qui ritroviamo la cucina schietta e qualificata di Vincenzo De Cristofano, acclarato chef e competente nell’ambiente della ristorazione, con la passione forte dei vini, nell’ultima sua location FOOD Osteria Contemporanea, cucina dell’entroterra.
Dall’Alto del Monte Cila, la meta panoramica più elevata di Piedimonte Matese, si denota tutto l’insieme della città, con risvolti storico-archeologici notevoli laddove, tra l’altro, i resti delle mura megalitiche testimoniano una presenza umana nella zona fin dall’età neolitica. L’attuale centro abitato, derivato dai primordi dell’epoca sannitica, è situato in una posizione dominante rispetto alla piana Alifana dove corre il Volturno. Scorribande saracene, epoca normanna sino a divenire baronia, poi dopo i vari feudatari il periodo dei Borbone, e infine la dominazione francese sino alle vicissitudini più vicine ai giorni nostri con l’Unità d’Italia.
Ricerca delle materie prime e vini del territorio, ma anche tanto oltre regione, così Vincenzo De Cristofano rappresenta al meglio la cucina della FOOD Osteria, come del resto ben conosciamo, un gourmet che ho avuto modo di raccontare durante le pregresse esperienze romane al “Pinturicchio 40” al quartiere Flaminio, ma anche a Masseria Mastrangelo, nella vicina Prata Sannita, e in alcune realtà di Santa Maria Capua Vetere dove tuttora Vincenzo contribuisce nella consulenza e cucina della “Dome Experience” un progetto valido dal punto di vista gastronomico mirato ad eventi particolari, comprensivi di momenti culturali e di musica.
Un luogo che ricorda i fasti delle passate esperienze di Vincenzo, il posto è familiare, FOOD Osteria si dispone con una sala principale ed altre due attigue, di rilievo il garden/uliveto che si presta per gli esterni nella bella stagione.
E vai benvenuto…accoglienza e bollicine nazionali, interessante dal punto di vista della struttura, semplice e gustosa ai sapori rurali dell’area: Crocchetta di verdure di stagione e cipolla caramellata, qui sotto c’è l’antica città di Alife.
Gustatio: selezione di salumi/formaggi che guardano alle produzioni tradizionali del territorio, pastorizia e allevamento matesino in evidenza, con un prosciutto di suino razza “Casertana” e il suo guanciale al sale dolce di Cervia, Caciocavallo locale stagionato in grotta. Altre bontà italiane, da derivazioni ebraiche un pastrami di carne piemontese affumicato al coriandolo, poi il Pecorino “scoparolo”, della Romagna.
La pancia di maiale croccante, con pistilli di peperoncino e una mayo piccante in fondo, un insieme di sapori decisi e nello stesso tempo gradevoli nelle proprie consistenze.
Nell’occasione i vini prescelti raccontano la storia della Terra di Lavoro, tra i rossi ecco la Cantina di Antonio Papa da Falciano del Massico, nella storia e nel cuore dell’areale del Falerno moderno. Il Conclave, un primitivo 100% di primordine, che va a comporre egregiamente questa etichetta di Falerno del Massico doc 2018. Un vino strutturato, rosso rubino nel calice, freschezza e sapidità al palato, profumi di frutta matura.
Un menù in continua evoluzione come le stagioni, ora alle soglie dell’inverno anche il Tris di polpette: al pistacchio con fiocchi di pomodoro, alla crema di pecorino di San Gregorio Matese e al San Marzano dell’agro Nocerino-Sarnese e caciocavallo matesino.
Un altro buon elemento di ingresso è senza dubbio il Flan di funghi e salsa al caciocavallo, tra le valli bagnate dalle acque del Volturno e la vegetazione di alta montagna, anche il sottobosco fa la sua parte. Sulle Mainarde matesine i funghi, con la presenza di pregevoli tartufi, sono elementi indiscutibili di questo territorio per la composizione di varie pietanze della cucina tipica montana.
La cucina di Vincenzo De Cristofano è volta a preparazioni di vivande variegate, con componente sia di terra che marina, su prenotazione la possibilità di banchetti particolari o eventi. Le carni e il pescato vengono reperite direttamente presso persone di fiducia da tempo. Il fuori carta che ho trovato oggi, in assaggio dei “Percebes”, crostacei tipici dell’Oceano Atlantico, in particolare della parte battuta dalla corrente del Golfo dal nord Africa alla Spagna. Il loro luogo d’elezione, però, rimane la Galizia, provenienza appunto di quelli degustati, buonissimi e particolarmente pregiati.
Referenze locali e della Campania innanzitutto, bollicine e qualche incursione estera tra le etichette che ritroviamo nel corner cantina della FOOD Osteria Contemporanea, con possibilità di abbinare ai menù dei calici proposti di volta in volta con prezzi a vista sulla lavagna dedicata.
Dai primi piatti arrivano ulteriori conferme per l’attenzione al territorio:
un primo è il Risotto al Pallagrello Nero e guanciale croccante, mantecato al pecorino di San Gregorio Matese, contigua cittadina pedemontana a circa 800 mt. slm, che esprime nella storia del suo territorio tutta la ruralità dell’area a vocazione agropastorale, in special modo nella produzione di formaggi e carni di pecora. Un piatto che evoca tutti i sapori del Matese, nel risotto al pallagrello la croccantezza e sapidità del guanciale di suino ben sposa il gusto del pecorino, conferendo al piatto un equilibrio di profumi e sapori. Consistenze e cottura esemplari.
Ma è il citato vitigno che merita un cenno, considerando il luogo dove è situata l’Osteria, quasi a ridosso del “Monticello” luogo decantato dai Borbone per la sua produzione e di altre importanti colture del Regno, l’ulivo in primis. E’ quindi il “Piedimonte” che a corte esprimeva tutta la sua forza nel calice, quel pallagrello nelle versioni bianco e nero oggigiorno ben conosciuto dagli appassionati.
Un’etichetta di una giovane realtà del territorio, “Il Tempo” è il Pallagrello Nero 2016 della Cantina areale Terre dell’Angelo, ottenuto dalla lavorazione delle uve a bacca rossa dell’omonimo vitigno tanto amato da Re Ferdinando IV di Borbone.
Affinamento in acciaio/anfora per 12 mesi e ulteriori 6 in bottiglia. Dal colore rosso rubino intenso con dei riflessi porpora. Al naso sentori di frutta matura a bacca rossa (ciliegia e lampone), confettura di mora. Sul finale note leggere di pepe bianco e erbe aromatiche. Equilibrio al palato, ben strutturato con tannino presente ma non invasivo.
Tra gli altri primi piatti spiccano il Tortello al sugo d’arrosto e funghi, ma anche lo spaghettone ajo e ojo con bottarga, colatura di alici di Cetara e zest di limone, una piacevole escursione via mare tra sapidità e freschezza.
Tra i menù particolari della domenica è facile imbattersi nella classica Lasagna al ragù, una pietanza che accontenta piccoli e grandi.
Dicevamo le carni, tra le proposte attuali per gli appassionati di griglia anche bistecche taglio “fiorentina” di razza marchigiana, con 30 giorni di frollatura, ed ulteriore disponibilità della costata di Angus Irlandese, frollata per 20 giorni.
Tra i secondi degustati una portata di terra, lo Stracotto di manzo ai 3 pepi con soffice di patate aromatizzate con alloro. La carne utilizzata tratta dal black angus Australia.
Dessert: un classico, il tortino di mele con salsa inglese e cannella, poi il soufflé al cioccolato e crumble di nocciola.
Distillato finale, caffè ai saluti. Una location da ricordare per l’eccellente rapporto tra i costi e la qualità complessiva delle pietanze proposte da Vincenzo, con abbinamento interessante di etichette di rilievo. Alla carta un menù in evoluzione anche in base all’estro dello chef, originale e competente. Spesa degli antipasti tra i 4 e 8 euro, mentre i primi piatti e le zuppe spaziano dai 6 ai 10 euro. Per le seconde pietanze, carne a parte, troviamo dagli 8 ai 18 euro anche pietanze di mare come il polpo o il trancio di pescato del giorno. Grigliate varie di carne in base al taglio e prodotto richiesto. Menù fissi ai 25 euro, vini esclusi.
FOOD Osteria Contemporanea, un viaggio da ripetere.
Auguri di Buon Natale e Buon Anno
FOOD Osteria Contemporanea
Di Vincenzo De Cristofano
Cell. 391 450 8944
Via Matese 165 – 81016
Piedimonte Matese (CE)
Apertura: dalle 19.00 alle 24.00
Domenica solo a pranzo – Chiuso il lunedì
Franco D’Amico
Tempiodivino.it – i racconti del gusto – Archivio#Francodamico
pubblicato in esclusiva su tempiodivino.it e Luciano Pignataro wine & food blog