Sentieri del Vino 10-11 novembre 2018. Leporano in festa a San Martino
Nell’Alto Caleno con la prima edizione dei Sentieri del Vino, in un borgo come quello di Leporano, un luogo storico del Comune di Camigliano in provincia di Caserta caratteristico e pieno di suggestioni, anche se poco conosciuto, ma rimane da sempre una traccia importante per la comunità locale e i nostri territori.
Il Borgo di Leporano è innanzitutto un luogo dei ricordi di gioventù, transito obbligato per le gite fuori porta di un tempo di noi ragazzi provenienti in particolare da Pignataro Maggiore, Pastorano e Camigliano. Nel tempo le nostre comunità hanno intrecciato una rete di amicizia e familiarità che non si riscontra tra le nuove generazioni. Ieri ho vissuto emozioni e ricordi anche nell’incontro con amici passati a memoria di tante avventure vissute tra queste colline indimenticabili.
La rassegna Sentieri del Vino è stata ideata dall’Amministrazione di Camigliano anche per mantenere tradizioni e bellezza dei luoghi storici e rurali che vanno scomparendo, e Leporano ne è un esempio vicino a noi.
Belle giornate è l’estate di San Martino, che capita è il caso di dire a fagiolo. Massaie e casalinghe nei vicoli del borgo, raccordate dalla Chiesa principale, si sono indaffarate nella preparazione delle tipicità della nostra area come i famosi “Guanti” che nell’Agro Caleno rappresentano, insieme alla “Pizza Figliata”, l’esempio goloso di due elementi della tradizione nostrana, ancora oggi molto apprezzati anche dai visitatori giunti da lontano. Artigiani e ceramisti locali, insieme ad artisti vari, hanno contribuito alla manifestazione con stand vari.
“Ciceri e lagane”, spiedini e caciocavallo impiccato, Osterie da cortile e visite ai vigneti del posto sono stati gli elementi principali della kermesse, insieme alle degustazioni primarie dei vini con la presenza di produttori locali che hanno aperto le loro corti e portoni per la visita alle loro cantine di tufo, come quella della famiglia Carusone.
Importante anche il concorso sulla mozzarella di bufala campana dove si è vista la presenza di circa 20 produttori della provincia di Caserta, a significare l’affezione e bontà ad un prodotto che fa parte del bagaglio gastronomico della nostra Terra di Lavoro, unico al mondo.
Nel contesto, la presenza della Cantina Di Costanzo con sede al Monticello con etichette derivate dai suoi vini storici dell’areale, falanghina e aglianico, casavecchia e asprinio di Aversa, tratti da vigneti insistenti a Camigliano e nel territorio casertano.
L’Azienda Agricola di Michele Di Stasio, presente con la produzione proveniente dai tenimenti della Cantina San Michele, sede a Camigliano, interessata anche alla produzione di olio di cui è stata proposta una degustazione del novello con il pane locale e, in divenire, anche il classico Falerno del Massico da propri vigneti dell’agro sessano. In degustazione le tre etichette “Caravaggio” rosso, con uve montepulciano e merlot, il “Camillus” bianco di casa da vitigni di malvasia e coda di volpe, poi “Artemisia” l’eleganza e la struttura di un vino rosa da uve merlot e sangiovese, tutte locali e allevale tra le colline di Camigliano.
Slow Food condotta Terre di Capua, nel corso della rassegna ha curato il Laboratorio sul Vino con la presenza del docente master per eccellenza campano Alberto Capasso, che ha illustrato ai numerosi partecipanti le peculiarità e caratteristiche di vini contadini e quelli della cantina Di Costanzo, insieme agli aspetti dello storico Asprinio di Aversa. L’evento Slow Food è stato curato dalla fiduciaria Loredana Rizzi e collaboratori.
In chiusura, la partecipazione agli eventi della due giorni con I Bottari e Gli Arianova, quali componenti importantissimi di due realtà a rappresentare la musica popolare, che hanno fatto da cornice a questa bella festa, aspettando la prossima edizione.
Franco D’Amico