Masseria Piccirillo – Carmine e Giovanni Piccirillo
Il ritorno in cantina a Masseria Piccirillo coincide con la degustazione assoluta delle prime annate prodotte da Carmine e Giovanni, che hanno realizzato il Prima Gioia in purezza dal vitigno pallagrello bianco, metodo classico, di cui abbiamo già avuto modo di raccontare.
Masseria Piccirillo – Prima Gioia a dimora su pupitre
E’ stata una bella esperienza raggiungere Giovanni Piccirillo in azienda al suo ritorno dalla Francia, che aveva promesso di rientrare per ritagliarsi del tempo da dedicare alla nuova annata 2017 del Prima Gioia, ma nel contempo insieme il piacere di degustare le annate precedenti prodotte e di cui la prima 2014 già in vendita ed andata praticamente esaurita in attesa della nuova uscita delle bottiglie 2015, che riposano ancora sulle pupitre in cantina.
La famiglia Piccirillo è al completo, ci aspettano delle emozioni, senza formalità o schede da compilare, dal vivo sul posto, i calici sono pronti per dare il via al tasting insieme a Carmine e alla signora Claudia, e ai pochi amici presenti, per iniziare il nostro viaggio sensoriale nel territorio ad alta vocazione di un vitigno nobile come il Pallagrello, sapientemente vinificato nel metodo classico che oramai conosciamo tutti e che ha già ricevuto ampi consenti nel settore enogastronomico di qualità in Campania.
Giovanni ci illustra così le sue prime uscite 2014 e la 2014 tardiva, poi il 2015 (la 2016 non è stata prodotta causa andamento climatico avverso) e l’ultima nata 2017, prima di iniziare la degustazione vera e propria, tutti insieme, con Giovanni si ricordando le esperienze di lavoro intraprese in Francia in qualità di enologo presso un noto Chateau (azienda vitivinicola) situato nell’appellazione di Pessac Leognan, a sud di Bordeaux, dove gestisce la produzione di 20 ettari di vigna.
Masseria Piccirillo – Prima Gioia in vista della degustazione
…“Ecco il primo calice, il millesimato 2014, imbottigliato il 6 gennaio 2015, sboccato a marzo 2017, 27 mesi di affinamento o come direbbero i francesi «élevage sur lies». Colore giallo paglierino, perlage fine e delicato, all’olfatto prevalgono sentori di nocciola e mandorla tostata, con sfumature balsamiche.
Al palato si presenta largo, denso, con una fine effervescenza che risalta la freschezza dello spumante. Le sensazioni retro olfattive sono dominate da sentori di fiori bianchi, crosta di pane e burro.
Emozioni al gusto, profumi elevati al naso, per cui continuiamo la nostra scoperta sensoriale con il millesimato 2014 sboccatura tardiva, 36 mesi di affinamento in bottiglia. Tanti sono i processi chimici e biochimici che avvengono durante questa fase, in particolare la liberazione di odori i quali sono in un primo momento non volatili, quindi non interagiscono con i recettori olfattivi poiché molecole troppo grandi e pesanti, successivamente, grazie a l’intervento di alcuni enzimi, queste molecole odorose sono scisse in molecole più piccole diventando cosi volatili fino a interagire con il nostro epitelio olfattivo al momento della degustazione.
Masseria Piccirillo – Prima Gioia in vista della degustazione
Questa interazione è esaminata dal nostro cervello e si trasforma in un messaggio odoroso. È proprio il messaggio odoroso ricevuto che ci sorprende in questo prodotto.
Il profilo aromatico di questo spumante è caratterizzato da note di erbe aromatiche, come il timo e la menta, odori liberati molto lentamente grazie al fine perlage creatosi durante questo periodo di affinamento. Al palato si presenta largo, denso, con una lunga persistenza aromatica e un’ottima spalla acida.
Questo prodotto è l’unica prova al mondo a dimostrare che lo spumante metodo classico ottenuto da uve Pallagrello bianco, dopo un tempo di contatto con i lieviti di 36 mesi, libera dei precursori aromatici che permettono a Prima Gioia di “invecchiare restando giovane”, perché cari amici lettori, un grande vino, come ci insegna il magnifico professore Luigi Moio, è un vino che invecchia restando giovane.
Masseria Piccirillo – Giovanni Piccirillo al tasting 2017
L’avventura continua con la scoperta, a pochi giorni dall’inizio della commercializzazione, del Prima Gioia vendemmia 2015, messo in bottiglia l’8 gennaio 2016 e sboccatura 22 luglio 2017.
18 mesi di affinamento su lieviti per questo millesimato, che dopo averlo versato nel bicchiere, mostra subito una schiuma persistente, dovuta all’interazione tra l’anidride carbonica prodotta dal lievito e le proteine presenti nello spumante. É ancora freddo, aspettiamo che la temperatura aumenti per poterne apprezzare tutte le caratteristiche.
Cosi iniziamo ad apprezzare i suoi profumi, le sfumature di agrumi, pompelmo rosa. Quando la temperatura aumenta sentori di panettone e vaniglia occupano l’aria presente nel calice di degustazione, (ricordando ad ognuno di noi i periodi natalizi passati con le persone più care).
Al palato si presenta fresco, acido, con un’effervescenza che stimola delicatamente il palato. Alla retro-olfazione percepiamo sfumature di cedro e mentolo.
Masseria Piccirillo – nel cortile di casa con il Prima Gioia
Il vino base 2017, come da protocollo, è un prodotto ottenuto dalla raccolta di uve provenienti da tre vigne differenti, tre suoli differenti cosi che tre forme di allevamento diverse, una pergola, un guyot e un cordone speronato.
Ogni vigna conferisce al vino base una caratteristica, l’acidità, zuccheri e precursori aromatici restano l’equilibrio perfetto da raggiungere.
La base 2017 si presenta di un colore giallo chiaro con marcati riflessi verdi, l’olfatto è pulito, fine, con sentori di biancospino, ginestra e agrumi. L’elevata acidità che si riscontra al palato, parametro fondamentale per la riuscita di un ottimo spumante metodo classico, ci conferma che anche quest’annata, come il 2014 e 2015, sarà una grande annata”….
Masseria Piccirillo – Prima Gioia in cantina
Si rinnovano quindi i complimenti ad un giovane come Giovanni Piccirillo, che in così poco tempo è riuscito a realizzare con competenza, tecnica e ora la giusta esperienza, un prodotto di qualità fine e dal risvolto territoriale notevole, inserito in un contesto unico, quale spumante di qualità, che contribuisce ad accrescere la conoscenza di un metodo come quello classico di spumantizzazione non proprio delle nostre aree vitivinicole, ma che comunque sta facendo proseliti nell’ambito e Giovanni ne rispecchia il testimone per eccellenza e unicità dell’area caiatina, a cui va il nostro affettuoso plauso in particolare con la creazione Prima Gioia 2014 etichetta “tardiva” che mi ha molto entusiasmato.
Franco D’Amico